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Una missione umanitaria ai confini dell’Europa e ai confini dell’umanità, dove quotidianamente sono calpestati i diritti umani di migliaia di persone in fuga da povertà, guerre e persecuzioni. Nelle scorse settimane l’associazione “Altotevere senza frontiere Onlus”, che ha appena tagliato il traguardo degli 11 anni di attività, ha dato il via a un nuovo progetto di sostegno ai migranti lungo la “rotta balcanica”, che attraversa due continenti per giungere alle frontiere di Bosnia, Croazia, Slovenia e Italia.
Intanto, pur con tutte le difficoltà dovute all’emergenza pandemica in atto, non si arrestano gli altri progetti in Italia, fra cui è particolarmente importante il servizio a sostegno della residenza per anziani “Muzi Betti” di Città di Castello: si tratta di una collaborazione, a cadenza settimanale, che prosegue ormai da oltre 11 anni, e che negli ultimi mesi ha assunto la forma di un supporto logistico, non essendo possibile al momento, per ragioni sanitarie, il servizio di visita e animazione agli anziani che andava avanti dal 2010.
Grazie alla collaborazione di importanti organizzazioni umanitarie che hanno una rete di contatti e lavorano sul posto, quali la “Comunità di Sant’Egidio” e JRS – Jesuit Refugees Service, i volontari di “Altotevere senza frontiere Onlus” hanno affrontato – nel rispetto di tutte le precauzioni e normative anti-Covid – la missione sulla rotta balcanica un duplice obiettivo: oltre a trasportare un carico di aiuti destinati alle prime necessità dei migranti, infatti, lo scopo è stato quello di sviluppare una rete di contatti e conoscere direttamente una realtà di cui, purtroppo, in Italia si sa ancora troppo poco, per intervenire di conseguenza.
I volontari hanno potuto constatare di persona la difficilissima situazione in cui vivono centinaia di migranti che fuggono conflitti e povertà, alloggiati in campi profughi in condizioni precarie o addirittura accampati nei boschi o in edifici abbandonati, senza cibo né acqua né le più elementari norme igieniche. È stato toccante ascoltare le loro terribili testimonianze: ragazzi giovanissimi o famiglie intere, con bambini piccoli, che hanno abbandonato la loro terra, viaggiando a piedi per mesi, rischiando la vita in cerca di un’istruzione e di un futuro dignitoso. Tutti hanno tentato di giungere in Europa ma sono stati brutalmente respinti alle frontiere di Croazia, Slovenia e Italia, spesso malmenati e privati di tutto ciò che hanno, e quindi riportati nei campi profughi in Bosnia, senza alcuna prospettiva. Una situazione ai limiti dell’umanità che costituisce una gravissima violazione dei diritti umani, sanciti dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione italiana, e che avviene nell’indifferenza delle Istituzioni nazionali ed europee, in assenza di qualsiasi politica migratoria che possa regolare la situazione.
Per questi motivi l’azione di Altotevere senza frontiere si indirizzerà su due binari: il primo sono dei progetti mirati di sostegno ai migranti, in sinergia con le organizzazioni che operano direttamente sul posto; il secondo, non meno importante, sarà la promozione di una campagna di sensibilizzazione nel nostro territorio e a livello nazionale, per fare sì che certi episodi di violenza non si ripetano in futuro.
Tutte le prossime iniziative saranno divulgate tramite i canali social dell’associazione (pagina Facebook e Instagram “Altotevere senza frontiere”) e sul sito www.altoteveresenzafrontiere.it.